Indirizzo di saluto al cardinale Geraldo Majella Agnelo
Chiesa di Ossana, 9 ottobre 2005
Visita alla casa della Fondazione San Vigilio del Cardinale " Geraldo Majella
Agnelo" Arcivescovo di Sao Salvador da Bahia (Brasile).
TRENTO , 9 ottobre 2005
L'ARCIVESCOVO DI SAN SALVADOR DI BAHIA IN TRENTINO - IL CARDINALE GERALDO
MAJELLA AGNELO INCONTRA LA COMUNITA' DI OSSANA
L'Arcivescovo di San
Salvador di Bahia, il cardinale Geraldo Majella Agnelo, titolare di una delle
diocesi più importanti della Chiesa cattolica in Sudamerica e dal maggio
2003 presidente della Conferenza episcopale del Brasile ha visitato oggi
Ossana, ospite della Fondazione S. Vigilio
I rapporti tra San Salvador e il Trentino - in uno dei più difficili
barrios della metropoli brasiliana opera da anni Guido Zendron un sacerdote
originario della valle di Cembra - hanno ricevuto rilevante impulso negli
ultimi anni in quanto il restauro della Cattedrale di San Salvador, uno dei
gioielli architettonici dello straordinario centro storico della città,
è stato avviato da alcuni anni ad opera di una associazione trentina, la
"Opus Bahia".
Si è così dato vita ad un accordo di cooperazione con la Diocesi
brasiliana finalizzato al recupero del patrimonio artistico e religioso del
centro di San Salvador, patria del grande poeta Jorge Amado e capitale dello
Stato brasiliano dal 1551 al 1822, che nel 1985 è stato dichiarato
dall'Unesco patrimonio universale dell'umanità.
Il progetto, animato da Gian Mario Finadri, si è tradotto in un primo
corso di formazione per un gruppo di 15 giovani di Bahia che hanno frequentato
uno stage in un laboratorio allestito da Opus Bahia presso la Cattedrale,
mentre l'Università dello Stato brasiliano ha fornito le risorse
tecniche e culturali necessarie all'operazione.
Sette di questi giovani restauratori brasiliani sono in Trentino in questi
giorni per affinare ulteriormente la loro tecnica ed hanno partecipato
all'incontro di oggi.
Il Cardinale Agnelo è stato ricevuto stamani ad Ossana dal Presidente del
Consiglio provinciale Giacomo Bezzi che, come noto, è anche il
Presidente e l'animatore della "Fondazione S.Vigilio" che svolge
attività di solidarietà in vari Paesi sudamericani e, in
particolare, in Brasile.
Dopo la visita alla Fondazione, l'alto prelato ha celebrato la Messa assieme a
don Carlo Torresani, parroco del piccolo centro della Val di Sole.
Nel rivolgere al cardinale Agnelo il saluto dell'intera comunità
trentina, Bezzi ha ricordato come anche la nostra terra abbia conosciuto
l'amara esperienza dell'emigrazione, al punto che oggi fuori dai confini della
nostra provincia vive un "secondo Trentino".
"Anche per questo - ha proseguito il Presidente del Consiglio provinciale - il
Trentino è stato attento a recuperare stretti rapporti con le
comunità dei nostri discendenti: legami che vanno intensificati alla
riscoperta delle comuni radici e della comune identità morale e civile,
nonché per saldare quel debito di gratitudine che dobbiamo a quanti si
sono sacrificati per consentire al Trentino di diventare quello che oggi
è".
Il sindaco Luciano Dell'Eva e Chiara Zanolini, presidente di "Opus Bahia" - che,
va sottolineato, non si avvale di alcun finanziamento pubblico e vive con i
contributi dei soci - a loro volta hanno messo in rilievo l'importanza di dare
vita a progetti di solidarietà che puntino non a soddisfare bisogni
temporanei, ma a creare le condizioni per una reale e concreta prospettiva di
sviluppo economico e sociale.
Questa - è stato detto - la filosofia del progetto di Salvador che
intende costruire in tempi brevi un pool di professionalità in grado di
misurarsi sul mercato del recupero del vasto patrimonio artistico e culturale
di Salvador.
Eminenza Reverendissima,
la Sua presenza qui oggi
tra di noi rappresenta un dono straordinario per la comunità di Ossana,
per la gente della Val di Sole, per l'intero Trentino.
Questa nostra terra, che oggi presenta una condizione di benessere che ci viene
da più parti invidiata, nel recente passato ha conosciuto situazioni di
difficoltà economica e sociale che ha costretto all'emigrazione verso
terre lontane, verso lontani continenti decine di migliaia di uomini donne e
bambini.
Al punto che, come Sua Eminenza sa per esperienza personale, nel tempo presente
oltre i nostri ristretti confini vive un "Secondo Trentino" con il quale le
istituzioni della nostra autonomia, di cui siamo fieri ed orgogliosi, hanno
saputo soprattutto in questi ultimi decenni stabilire intensi rapporti.
Questi legami vanno intensificati, alla riscoperta e valorizzazione delle comuni
radici e di quel comune senso di identità religiosa, morale e civile che
rappresenta per noi un
patrimonio
straordinario e inalienabile e per saldare quel debito di gratitudine che
dobbiamo a quanti si sono sacrificati per consentire al Trentino di diventare
quello che esso oggi è.
E' questo, Eminenza, anche il significato che intendiamo riservare alla nostra
prossima visita alle comunità dei discendenti di origine trentina in
alcuni Paesi del Sud America ed anche alla splendida città sede della
Sua diocesi, S. Salvador di Bahia, con la quale in questi ultimi anni il
Trentino - attraverso la meritoria iniziativa di "Opus Bahia" - ha saputo
intrecciare rapporti di rilevante e universale interesse culturale.
A questo riguardo, vorrei salutare la presenza tra di noi dei ragazzi brasiliani
impegnati nel progetto di recupero del patrimonio artistico di S. Salvador che
proprio qui in Trentino hanno potuto affinare ulteriormente la loro tecnica.
Rapporti e legami resi ancora più saldi dalla presenza di religiosi di
origine trentina, tra i quali vorrei ricordare don Guido Zendron, che svolge
una difficile ed insieme esaltante missione evangelica in uno dei più
difficili barrios di S. Salvador.
Il Trentino deve essere grato e riconoscente a questi suoi figli che
testimoniano la perdurante validità di quei principi cristiani che hanno
animato la nostra comunità provinciale e che ancora oggi sono a
fondamento dell'impegno nostro e di tutti i nostri concittadini.
Eminenza Reverendissima,
la Sua permanenza tra di
noi è breve, troppo breve per consentirci di rappresentarLe
compiutamente la nostra gioia per questa presenza tra la nostra comunità
che, pur nella sua piccola dimensione, ha saputo crescere senza dimenticare i
meno fortunati ed ha costruito uno strumento di condivisione e di
solidarietà - la "Fondazione S. Vigilio", che Lei ha avuto modo di
visitare - che svolge una intensa opera di solidarietà e di formazione
in varie parti del mondo, compreso il Suo amato Brasile.
Oggi, in questa solenne occasione, ribadiamo il nostro impegno a proseguire
sulla strada della ricerca del "bene comune", mirabilmente indicata da Karol
Woitjla per contribuire - e cito testualmente Giovanni Paolo II - a "creare
quell'insieme di condizioni sociali che consentano e favoriscano negli esseri
umani lo sviluppo integrale della loro persona", in spirito di
carità e di rispetto integrale dei diritti inalienabili della persona.
Grazie.
- Giacomo Bezzi -